martedì 26 settembre 2017

GLI IONICI E IL PROBLEMA DELL'ARCHE'

LA PRIMA RIFLESSIONE FILOSOFICA: 
I primi filosofi affascinati dallo spettacolo dei fenomeni naturali, cercavano una risposta razionale a domande come: 
  • qual'è l'origine dell'universo?
  • come si spiega la vita sulla terra?
  • perché le cose sono come sono e accadono come accadono? 

La prima riflessione filosofica si sviluppa nella Ionia intorno ai secoli VII - VI a.C. per cercare una risposta a questi interrogativi. coloro che inaugurarono questo pensiero furono Talete, Anassimene e Anassimandro, che possedevano alcune conoscenze fondamentali di carattere tecnico-scientifico. inoltre essi cercarono di spiegare i fenomeni atmosferici e meteorologici facendo ricorso alle cause naturali. hanno inoltre individuato una causa, un principio originario da cui tutte le cose derivano: l'ARCHE' rappresenta sia la materia di cui sono fatte le cose, sia la forza che e ha generate, sia la legge divina ed eterna che le governa e le rende intelligibili all'uomo.


ognuno intendeva diversamente tale principio: 

TALETE: L'ACQUA COME PRINCIPIO ORIGINARIO
pensava che il principio primordiale fosse l'acqua, sulla base dell'osservazione che ogni cosa vivente sia intrisa di questa sostanza. probabilmente le esperienze a cui fa riferimento Talete sono:
  • il parto e quindi la "rottura delle acque"
  • più in generale una descrizione verosimile di quello che immaginava fosse l'universo: all'inizio esisteva solo il grande Oceano, da cui si è sviluppata la vita; pertanto l'acqua è l'elemento fondamentale.
ANASSIMANDRO: L'APEIRON COME FONDAMENTO DEL REALE
con lui la filosofia approfondisce la sua diversità dai miti cosmogonici. egli usò il termine archè e individuò la sostanza primordiale che è all'origine dell'univers, in un principio indeterminato detto apeiron (senza confini). lui parla di apeiron che ritiene che il principio da cui derivano tutte le cose non possa identificarsi con una di esse, ma debba essere una sostanza indistinta. lui si pone anche il problema del modo in cui le cose derivano dalla sostanza primordiale, ritiene infatti che si tratti di un processo di separazione e differenziazione governata da una legge necessaria chiamata Dike. sostiene quindi che a separare le cose dal fondo unitario ci sia un movimento rotatorio, dal quale si generano infiniti mondi.
Ἄναξίμανδρος….ἀρχήν….εἴρηκε τῶν ὄντων τὸ ἄπειρον….ἐξ ὧν δὲ ἡ γένεσίς ἐστι τοῖς οὖσι, καὶ τὴν φθορὰν εἰς ταῦτα γίνεσθαι κατὰ τὸ χρεὼν διδόναι γὰρ αὐτὰ δίκην καὶ τίσιν ἀλλήλοις τῆς ἀδικίας κατὰ τὴν τοῦ χρόνου τάξιν.  
(Principio degli esseri è l’apeiron, la polvere della terra e del tempo, il suo flusso infinito…Da dove gli enti hanno origine, là hanno anche la distruzione in modo necessario: le cose che sono tutte transeunti, infatti, subiscono l’una dall’altra punizione e vendetta per la loro ingiustizia secondo l’ordine del Tempo…)
— Anassimandroin Simplicio, “Commentario alla Fisica di Aristotele”, 24, 13 (DK, B 1)
ANASSIMENE: L'ARIA COME PRINCIPIO DELLE COSE 
lui si occupò di ricerche naturalistiche. identificava l'aria o il respiro come principio primo, paragonando la vita dell'universo con la vita dell'uomo.
« Come l'anima nostra, che è aria, ci sostiene, così il soffio e l'aria circondano il mondo intero. »
(Anassimene, unico frammento delle sue opere rinvenuto) 
lui attribuisce al principio primo i caratteri dell'infinità e del movimento incessante : l'aria è la forza che anima il mondo e il principio di ogni mutamento.  
















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