martedì 24 ottobre 2017

ERACLITO


Nacque ad Efeso tra il IV e V secolo a.C. Egli negava di aver avuto maestri e affermava di aver appreso da solo la propria sapienza.   



La sua riflesione si basava su due temi principali che erano il flusso universale e la legge dei contrari.

  • Il flusso universale diceva che nel mondo non c'è nulla che rimanga fermo, tutto è sempre in movimento. Tutto muta incessantemente e quindi tutto scorre. Ciò che simboleggia l'universo in continua trasformazione è il fuoco. 

  • La legge dei contrari o logos invece era un ordine razionale visibile solo ai filosofi. Poiché il mondo si presenta in continuo conflitto tra elementi contrari,tali elementi si presentano complementari ed esistono solo l'uno in presenza dell'altro.
    
                                      LA DOTTRINA DEL NUMERO 

Accanto alla cura dell'anima, l'altro pensiero dei pitagorici consisteva nella dottrina del numero. La vita del filosofo si caratterizza per l'ordine e la misura con cui sa tenere a freno gli istinti del corpo. 
Se contempliamo la volta celeste possiamo vedere il moto degli astri stabilito dalla legge del numero. questa legge vale anche per la musica e le arti. 
Sulla base di questo i pitagorici affermano che il principio di tutte le cose, che viene chiamato archè, non è dovuto da elementi legati alla natura,ma dal numero. 


                            IL NUMERO COME PRINCIPIO COSTITUIVO DELLA REALTÀ 
I pitagorici vedono il numero come generatore di tutte le cose.
Il numero aveva caratteristiche fisiche e geometriche e rappresentava l'unità con un punto dotato di estensione spaziale e pensavano che questo potesse generare altri numeri. 

- Da un lato vi è il dispari che è un numero limitato. Rappresenta inoltre il simbolo della perfezione in quanto tutto ciò 
che è limitato può essere misurato. 

 

- Dall'altro lato si trova il pari che è un numero illimitato e rappresenta l'imperfezione, in quanto non può essere misurato.




- Il 10 è il numero perfetto ed è rappresentato dal tetracty's, che contiene sia il pari che il dispari. la sua forma è un triangolo. 

                                                                             


  

I PITAGORICI E LA CONCEZIONE MATEMATICA DELLA NATURA

Pitagora fondò a Crotone una nuova scuola filosofica, e consentì alle donne di studiare. 
I suoi discepoli si differenziavano in:
  • ascoltatori o acusmatici che dovevano stare in silenzio e dovevano avere una rigida disciplina 
  • matematici che potevano fare domande e esprimere le proprie opinioni 
Le dottrine dei pitagorici riguardavano essenzialmente due argomenti che erano la dottrina dell'anima e la dottrina del numero.
Pitagora era mosso dal desiderio di tracciare la via di purificazione dell'anima. Infatti si pensava che dopo la morte l'anima fosse destinata a reincarnarsi fino all'espiazione delle proprie colpe.